https://deimerangoli.it/shop/evidenti-apparenze/
E mentre la sfortunata ragazza si dirigeva pensierosa
e cupa a riprendere il lavoro, l’ispettore recuperò la sua auto e si diresse
verso Cagliari.
In conclusione la sua trasferta non era andata del tutto male.
Capitolo Undicesimo
Alla riunione che il
Team della squadra omicidi teneva ogni venerdì, il commissario De
Candia, come di consueto, vagliò i fascicoli in ordine cronologico inverso:
prima i più vecchi e datati (ma pur sempre nell’ambito dei sei mesi canonici,
perché dopo prendevano la via della procura), poi quelli più recenti.
Il
team cominciò con l’omicidio dei due fratelli e decise, all’unanimità, che il
fascicolo andava restituito alla procura; spettava al procuratore titolare
delle indagini decidere se chiedere altri sei mesi di proroga oppure chiedere
l’archiviazione (il commissario sapeva per esperienza che per un caso di
omicidio così efferato, inserito in una faida sanguinosa e risalente nel tempo,
la richiesta di proroga era scontata; in questi casi si arrivava perfino a
diciotto mesi, cioè al massimo consentito dal codice di procedura penale); ma
mentre per il caso della prostituta e per
il caso del corpo privo di arti occorreva ancora qualche passo avanti
nell’indagine, i due femmincidi e il matricidio erano maturi per la
restituzione alla procura e l’eventuale chiusura delle indagini.
Il fascicolo del delitto di via Giudicessa Adelasia era ancora l’ultimo.
Appena prese il fascicolo l’ispettore Zuddas pronunciò
con enfasi:«Forse ci siamo! Ho scoperto che Andrea
Picciau è uccel di bosco!”»
«Che significa uccel di bosco?»
chiese il sovrintendente Farci.
«Significa che è irreperibile, evaso,
fugientibus ab vincula!»
«Non incominciare con le tue litanie in latino per favore!»
lo rintuzzò il sovrintendente che detestava quel vezzo del suo collega per la
lingua degli antichi conquistatori romani, tanto più in quel giorno, in cui era
più nervoso del solito! Colpa ancora di
quelle maledette scarpe! Sembrava non volessero saperne di prendere la forma
dei suoi piedi!
«Racccontaci, Zuddas»
lo incoraggiò il commissario con un tono di voce orientato a riportare
l’equilibrio del team.
Nessun commento:
Posta un commento