last moon

domenica 3 aprile 2022

Un'indagine al di là di ogni evidente apparenza-39

 

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Decise di andare a parlare con la sorella di Andrea Picciau, Maria Grazia, che lavorava al comune di Villamassargia. Non gli andava di aspettare sino alle 15,00, o ancora più tardi se quella avesse fatto il rientro,  e perciò si diresse con l’automobile in quella direzione . Poco più di  mezz’ora dopo stava già parcheggiando in piazza municipio.

In Comune fu più fortunato. Maria Grazia Picciau non aveva fatto ancora la sua pausa e si fece sostituire, dicendosi disponibile a farsi una chiacchierata con l’ispettore che, con estrema discrezione ed eleganza si era presentato in ufficio. La giornata era luminosa, grazie al sole che splendeva in alto e riscaldava in basso. Non di meno, l’impiegata comunale lo guidò in un locale nei pressi del municipio, ma scelse un tavolino appartato, in fondo al locale.

Maria Grazia Picciau era una donna sui trentacinque anni, piccola e rotondetta; portava degli occhiali da miope con le lenti affumicate e vestiva in maniera decorosa ma poco vivace; emanava un non so che di triste e sorrideva di rado, forse perché la sua dentatura presentava qualche imperfezione.’Omni gaudio, decoris iunctim’ pensò l’ispettore Zuddas, ma si guardò bene da dirlo.

«Grazie per il suo tempo signorina Picciau. Io mi sono qualificato come un funzionario del ministero degli interni e le ho dato una mezza verità; l’altra mezza è che sono della squadra omicidi di Cagliari e voleva sentirla a proposito di suo fratello Andrea» disse l’ispettore una volta accomodati.

«E’ successo qualcosa di brutto a mio fratello?» sussultò impallidendo la giovane impiegata.

«No, no, stia tranquilla» si affrettò a dire l’ispettore. «L’omicidio per cui sto indagando è quello di sua zia Emma!»

«Ah!» fece quella un po’ sollevata. «Povera zia Emma, anche se i rapporti con noi si erano diradati, mi è dispiaciuto che abbia fatto quella brutta fine!»

«Anche suo fratello si sarà dispiaciuto!» disse l’ispettore sornione, ma con non curanza.

«Non più di tanto!”- rispose prontamente quella – “ Mia zia Emma non faceva niente per nascondere la sua contrarietà al modo di vivere di mio fratello; e mio fratello ricambiava la sua antipatia con l’indifferenza; anche se dentro di sé soffriva, soprattutto per il fatto che essendo mia zia molto ricca, lui si sarebbe aspettato una qualche forma di sostegno economico da parte sua.”

«Suo fratello aveva bisogno di soldi? Sta forse attraversando un periodo di crisi?» fece l’ispettore, sempre con quella sua aria da confessore disposto ad ascoltare con comprensione qualunque cosa.

«Periodo?» fece l’impiegata con quel suo sorriso triste e amaro «La crisi finanziaria di mio fratello dura praticamente da quando ha imparato a contare i soldi. Ma si è acuita dopo i vent’anni, quando ha lasciato l’università e si è messo con delle cattive amicizie…ma forse a lei non interessano queste cose così personali…»

«No, continui pure, signorina!» la incoraggiò l’ispettore.

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