last moon

domenica 18 luglio 2021

The long trip of knowledge

 


Since long time past manhood has wondered about the most inner significance of our presence on the earth.
I imagine our primitives ancestors, still wrapped in their beast’s furs, asking themselves the meaning of the stars in  the sky, some brighter , some farer, some fading away, like falling down; or  they might be thinking why the rising and the setting down of the sun, the pouring rain, the flashing of the lightening, preceding the boasting thunder; and the mystery of flying , the fascination of dreams, the secrets in the silence, the magic of a new life coming out from feminine bodies.
They started worshipping the sun, the waters, the eagle, or the great mother because of these unanswered questions. May be the first spark of this craving of knowledge has started around the fire, old men telling stories to be remembered by the young of the tribe.
The quintessence of hundred thousand years of this human research can be found now in the great religious books of humanity: the Indian Vedas and Upanishads; the Tibetan Book of Death; the Wisdom Books of the Holy Bible; or even in the mysterious books of esotericism.
You might believe or not believe in God (I personally do); and we can discuss for thousands of years  Which One is the Only God (but I know there is only One God, anyway); some can call God the Cosmic Essence of the Universe and some others can crush the Unity of God in to a Pantheon of Gods (like ancient roman and Greek did and like Indians still do); you can even keep on worshipping idles and totems (as matter of fact money and lust are not  but the modern gods of contemporary times); but if have spent your life without searching a reason to be born, then your life has passed you by uselessly.
Through  centuries and millennia men have even abused of the power of knowledge, misusing magic formulas for cheating poor people, frightening them with the shadows of God (God Himself cannot scare anyone, because He can only love); the Books themselves were instruments of power: those capable to read them on them the sacred truths could exercise a great power on those ignoring the meaning of the signs traced on their lines.
This special issue of Arspoeticamagazine deals with the matter of knowledge in the beginning of the seventeenth century.
 Angelo Ruggeri shows in a selection of works, how Milton, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Torquato Tasso and other great minds of this century, have handle and dealt with such a sensitive subject and  why the established power counteracted their thoughts.
In the same century,  I set my novel “The Perfect Watchmaker's Handbook” (at the momento available on Amazon's stores in Italian language with the title  of "Il Manuale del perfetto orologiaio"), where four main writers and their friends of the Academia of Lamole, in Tuscany, are compelled to hide away from Holy Inquisition because they have decided to translate in to vulgar language the Sacred Scripture against the Pope Clemente VIII’s 1596 Decree, who wanted the Holy Bible still to be published only in Latin ancient language (incomprehensible to most  people).
Still remains a great question: up to where can manhood  push his thirst of knowledge? Is it right to go beyond anyway? Is it correct to restraint the longing of manhood to break all the frontiers of knowledge? And who is titled to check scientist, poets and all the men who feel free to research the truth anyway and anywhere? Such questions are still of topical actuality and is not in the intentions of our magazine to dare to give any answers to them. I can personally only say that when I was much younger than today, my answer would be simply aimed to deny any chance of control or censorship.
But now I’m not so sure anymore.

Omicidio a Cagliari - 14

 


Alla   riunione del venerdì  il commissario De Candia, come sempre, lasciò in fondo alla lista degli omicidi ancora in fase di indagine,  il fascicolo dell’assassinio di via Giudicessa Adelasia. Informò i suoi collaboratori sulla svolta che avevano preso le indagini in seguito al ritrovamento presso la casa di Andrea Picciau di parte del materiale asportato dalla cassaforte della vittima, compreso il testamento che lo escludeva dall’eredità della zia.

«Ci manca però la ciliegina sulla torta: assicurare l’assassino alla giustizia!» disse il sovrintendente Farci.

«Stamattina mi hanno restituito da Carbonia il verbale di acquisizione delle prove firmato da Maria Grazia Picciau. Lunedì andrò a parlare con il procuratore capo: stavolta non potrà negarci il mandato di cattura e vedrai che con quello,  lo prenderemo, ovunque egli sia!»

«A proposito!» esclamò l’ispettore Zuddas «E’ arrivata un’informativa riservata da Olbia:  a un ricettatore è stato proposto,  da uno sconosciuto che corrisponde alla descrizione che noi abbiamo di Andrea Picciau,  l’acquisto dei gioielli della lista che io ho mandato in giro nelle città più importanti dell’isola; il ricettatore ha riconosciuto i gioielli e ha guadagnato del tempo senza insospettire l’offerente; e ha provveduto ad  informare la polizia!»

«Quindi il nostro uomo si trova ad Olbia?» chiese il sovrintendente rivolto al commissario.

«Ah, dimenticavo di dirvi che il  nostro uomo si è presentato dal ricettatore con una donna, sostenendo che i gioielli fossero i suoi…» intervenne l’ispettore Zuddas.

«Per me quello sta cercando di procurarsi i soldi per spiccare il volo con quella sua complice! Che ne pensa lei commissario?» ribatte il sovrintendente Farci.

«Quelli come lui, nella scala dei bisogni, hanno al primo posto la droga!» sostenne l’ispettore con foga!

«A proposito!» intervenne il commissario rivolto al sovrintendente Farci, frugando nel fascicolo. «Ti ricordi quell’involucro che ti ho affidato per il  Servizio di Polizia Scientifica? E’ arrivato il referto delle analisi!»

Il sovrintendente prese il foglio che il commissario gli porgeva.

«Fluoracetato di sodio? Ma è uno scherzo?» esclamò il sovrintendente porgendo il foglio all’ispettore Zuddas che glielo sollecitava.

«Quelli della Scientifica non scherzano mai!» disse il commissario con un sorriso.

https://www.ibs.it/al-di-delle-evidenti-apparenze-libro-ignazio-salvatore-basile/e/9788898981823


venerdì 16 luglio 2021

Omicidio a Cagliari - 12

 


Dopo il caffè andò a ripescare il quarto volume della sua Storia del Teatro della Garzanti e, sdraiato sul divano, si concentrò su Arthur Schnitzler.

Scoprì che l’ultimo  film di Kubrick, un regista che aveva apprezzato molto in gioventù, e che avevano da poco ripassato in prima assoluta TV, era stato tratto da un romanzo dell’autore viennese ‘Doppio sogno’; lo stesso commediografo della ‘Giovane Vienna’ che a suo tempo scandalizzò i benpensanti suoi contemporanei con ‘Girotondo’, il dramma in programmazione al Teatro Massimo, che la sua amica Luisa Levi lo aveva invitato a vedere all’indomani.

Il commissario De Candia amava molto il teatro; sicuramente più del cinema; suo padre era stato abbonato per una decina d’anni,  alla rivista ‘Il Dramma’, il quindicinale che Lucio Ridenti, alias Ernesto Scialpi, aveva diretto sino alla fine degli anni sessanta; su quella rivista, sin da ragazzo, si era fatto una certa conoscenza del  teatro di prosa italiano in auge negli anni a cavallo tra il cinquanta e il sessanta, familiarizzandosi con i grandi interpreti di quegli anni: Gino Cervi, Ernesto Calindri, Paolo Stoppa, Andreina Pagnani, Paola Borbone, Emma e Irma Gramati, lo stesso Vittorio Gassman (poi transitato con successo al cinema);  ma poi,  grazie alla moglie, melomane competente e appassionata,  l’opera, per un certo periodo, aveva preso il sopravvento sulle altre forme di spettacolo e il teatro era rimasto relegato nei ricordi in bianco e nero della televisione e in quelle riviste quindicinali.

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venerdì 9 luglio 2021

Omicidio a Cagliari - 6

 


Quando arrivò alla casa di via Giudicessa Adelasia lei era già lì che aspettava. Aveva ripreso le sue eleganti sembianze professionali, col suo mezzo tacco nero, il suo tailleur di taglio sartoriale  color amaranto, il suo preferito.  Il trucco sapiente dava ancor più luce ai suoi occhi e alla sua pelle.

Si salutarono affettuosamente, come due vecchi amici. Il commissario armeggiò pronto con le chiavi che gli avevano dato in procura (sequestrate all’assistito dell’avvocato Levi, il presunto assassino con il coltello in mano). Quando furono dentro casa l’avvocato provò le luci: la corrente c’era ancora, anche se non serviva. L’appartamento era luminoso e il sole illuminava  ancora quella bella giornata di maggio. Il commissario sollevò le tapparelle del salottino della casa  della vittima di quel brutale assassinio, ancora avvolto nel mistero, ancora senza un colpevole vero; un volo di fenicotteri, come una squadra di aerei, sfilava verso la zona degli stagni.

L’avvocato aprì la borsetta e consegnò la chiave al commissario, che nel frattempo aveva staccato dalla parete il quadro che copriva la cassaforte a muro. 

Luisa gli stava di fianco e si sollevò sulla punta dei piedi per vedere meglio l’interno della piccola cassaforte. Ma non c’era niente. Il commissario passò la mano destra su entrambi i ripiani, per esserne ancora più certo. La cassaforte era davvero vuota.

I due si guardarono. La più  incredula sembrava però proprio Luisa.

Al di là delle evidenti apparenze

sabato 3 luglio 2021

Omicidio a Cagliari - 2

 



Il lunedì successivo era festa nazionale, ma sui giornali la vicenda dell’assassinio con il coltello in mano aveva continuato a spiccare tra i titoli in evidenza. Continuava a suscitare clamore e interesse una vicenda che aveva visto soccombere una signora anziana per mano di un suo giovane nipote. Tra i lettori dell’Opinione, soprattutto, si contavano numerose le persone anziane assistite da parenti più giovani oppure da personale esterno. A tenere viva la notizia era stata l’emittente Selen TV, che faceva da traino alla versione cartacea del quotidiano, con numerosi e frequenti dibattiti televisivi, ai quali venivano invitati cittadini comuni ed esperti di varia provenienza.

Anche il secondo lunedì del mese il fattaccio del coltello insanguinato teneva banco. Il commissario De Candia trovò il bar di Tonio ancora in grande subbuglio.

«Ha visto dottore le ultime sul caso dell’assassino con il coltello in mano?» gli disse Tonio accennando al giornale che aveva appena aperto, mentre aspettava che lui gli portasse la colazione, calda e fumante.

Il commissario andò a leggere le pagine interne della cronaca e a momenti gli andava di traverso il boccone di croissant che aveva appena addentato.

Una foto dell’avvocato Levi capeggiava a centro pagina.

La notizia eclatante era che l’assassino con il coltello in mano era stato scarcerato dal Tribunale della Libertà del capoluogo, su ricorso dell’avv. Luisa Levi.

La donna era una vecchia conoscenza del commissario, vedovo da tempo, che l’aveva incrociata all’inizio per motivi professionali, in occasione di altre indagini per casi di omicidio.

https://www.ibs.it/al-di-delle-evidenti-apparenze-libro-ignazio-salvatore-basile/e/9788898981823