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venerdì 8 aprile 2022

Al di là di ogni evidente apparenza-43

 

«Direi quantomeno in relazione agli elementi locali, commissario!» si affrettò a precisare il sovrintendente Farci. «Mi è sembrato di avvertire un certo fastidio nell’interrogato, quando ho toccato il tasto dell’invasione di campo da parte di qualche ladruncolo in trasferta. Anzi, ho colto come  una certa empatia da parte sua; anche se non mi ha voluto dire la verità, attribuendo lo sgarro a qualche sassarese in trasferta abusiva!»

 

Il commissario annuì; sapeva per esperienza che le sensazioni del sovrintendente Farci, il più delle volte, si rivelavano esatte.

 

«La Torres è sempre in fondo alla classifica!» protestò Zuddas che era di origine sassarese e soffriva per le sventure calcistiche della squadra di calcio della sua città!

 

«Anche io volevo dirvi qualcosa» intervenne il commissario ridendo alla battuta «Sono stati fatti due prelievi con il bancomat della signora Emma Pirastu! Tutti e due da 500 Euro, il massimo consentito: uno è di domenica sera, effettuato a Cagliari; l’altro è di lunedì, ore cinque del mattino, e risulta fatto a Iglesias. Poi la banca, appresa la morte della sua cliente dai giornali,  ha bloccato il conto»

 

«Forse il cerchio si stringe per davvero attorno al nostro uomo!» ribadì l’ispettore Zuddas.

 

«Può darsi» replicò il commissario. Ma la richiesta di emissione di un ordine di cattura forse è ancora prematuro. Se avessimo qualche altra prova. «Avete saputo qualcosa   su quei gioielli? »

 

«Io ho fatto un po’ di giri dai vari compro oro  e da alcuni ricettatori che a volte ci danno una mano: nessuno sa niente. I compro oro, che registrano tutto, non hanno visto niente, mentre i ricettatori mi hanno detto che,  difficilmente uno di loro,  accetterebbe refurtiva proveniente da un furto di sangue» disse il sovrintendente, riferendosi al fatto che ai ricettatori non sfuggiva che  i gioielli risultavano rubati in una casa dove era stato commesso un omicidio.

 

«Io ho chiesto a Carbonia, ma mi hanno detto che per piazzare certa refurtiva tutti vanno a Iglesias o, addirittura, a Oristano e perfino a Nuoro. Però si riferivano ai preziosi rubati a Carbonia…» disse l’ispettore Zuddas. «O magari ai preziosi rubati dai ladri di Carbonia…» aggiunse Zuddas, quasi continuando il suo discorso precedente.

 

«Facciamo così» disse il commissario chiudendo il fascicolo e mettendoselo sottobraccio. «Io adesso vado in Procura. Voglio sentire il parere del procuratore su un eventuale mandato di cattura nei confronti di  Andrea Picciau; se come penso il procuratore capo mi dirà di no, proseguiamo nelle indagini sulla ricerca di altre prove. Io mi occupo personalmente delle indagini da fare a Iglesias, tu  Zuddas vedi se riesci a sapere qualcos’altro da Carbonia e tu Farci insisti con Cagliari, Quartu e Hinterland. Qualcosa mi dice che stiamo per chiudere il caso.”»

«Laqueo captus vulpes!» sentenziò l’ispettore.

 

Il commissario li salutò per andare in procura, mente i due si sbeffeggiavano a vicenda, polemicamente.

Il commissario sorrise tra sé. Sapeva che di lì a poco, sarebbero andati al bar a far pace.

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