last moon

sabato 11 dicembre 2021

Il commissario e l'avvocato-32

 

«Mio nonno!» pensò il sovrintendente, che la balla dei sassaresi non se la sarebbe bevuta neanche da addormentato. Sapeva infatti che la rivalità tra le due città più grandi dell’isola, non si limitava soltanto al mondo del calcio, ma era diffusa a tutti i livelli.

«Il verbale lo firma qui  o preferisce passare in questura?» gli chiese il sovrintendente che aveva trascritto la conversazione su un foglio protocollo. Poi lo avrebbe trascritto al computer e la minuta l’avrebbe allegata con la firma sua e del testimone a sommarie informazioni.

«Non è che mi vuole incastrare con questa firma?» disse Mantininca, mezzo ridendo, scegliendo però di firmare subito. In Questura non ci sarebbe andato neanche a pagamento. Lì erano persino capaci di trattenerlo e fargli pagare tutti i furti che ancora non gli avevano scoperto.

«Tranquillo! Noi sapremmo come incastrarti, se volessimo! Stanne pur certo!» gli rispose il sovrintendente riprendendosi il foglio e la penna che gli aveva allungato.

«Piuttosto» aggiunse dandogli un suo bigliettino e tornando a un più formale ‘lei’ «se viene a sapere qualcosa, mi chiami a questo numero. E’ anche suo interesse se noi mettiamo le grinfie sull’assassino. Sassarese o non sassarese, si tratta pur sempre di un estraneo che ha invaso delle zone che sono di competenza delle bande cagliaritane» concluse poi ben sapendo che Mantininca, al di là dei suoi dinieghi, era tuttora attivissimo come topo di appartamenti proprio in quella zona, dove era stato commesso l’omicidio per cui stava svolgendo indagini.

«’Bellu fill’ e bagassa custu Farci!» esclamò Mantininca dopo che il sovrintendente si era già allontanato di un bel po’ – rigirandosi per le mani  il bigliettino che il  poliziotto gli aveva dato.

«Dallo a me quel biglietto, prima che te lo trovino in tasca i tuoi amici e ti diano qualche ‘surra’  pensando che sei uno spione!» gli disse il cognato «E vedi di finire quella portiera, che dopodomani viene il cliente a ritirarsela»

«Cee! Hai ragione! Tienilo tu! Meglio non averlo  in tasca! Non si sa mai!»

Martininca riprese a scartavetrare di  buona lena, maledicendo in cuor suo gli sbirri e  i sassaresi, ma  sperando comunque che la ‘Giusta’ acchiappasse quel figlio di bagassa che si era infiltrato nella sua zona senza chiedere il permesso a nessuno.

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