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venerdì 17 dicembre 2021

Il commissario e l'avvocato-36

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«I miei poveri genitori si sono spesi anche quello che non avevano per stare appresso ai suoi vizi!» sbottò lei con un tono che quasi sconfinava nel risentimento; ma fu solo un attimo; subito il suo tono si adagiò su note pietistiche «Mio fratello è  un tossicodipendente; ci aggiunga che ha sempre amato la bella vita e il quadro è completo!»

«Ma attualmente cosa sta facendo? Vive nella casa dei genitori?» disse l’ispettore spingendo il suo gioco sino in fondo.

«Non c’è più nessuna casa. Se la sono portata via le banche a causa dell’ipoteca che i miei genitori avevano acceso per ottenere altri soldi. Tutti per la droga, per i vizi e i lussi di mio fratello!» questa volta la donna non seppe trattenere le lacrime.

L’ispettore si sentì in colpa. Il suo lavoro di sbirro, a volte, faceva schifo. Ma qualcuno lo doveva pur fare.

«Attualmente si trova in una comunità di recupero, verso San Giovanni Suergiu. Io gli voglio bene, nonostante tutto; siamo molto legati e ormai mi è rimasto solo lui. I fine settimana viene a casa mia e gli presto la macchina. A volte mi sembra tornato quello di una volta; senza la droga era tutto un’altra persona, mi creda!»

«E’ da molto che non lo vede?» chiese ancora l’ispettore; ormai l’interrogatorio volgeva al termine.

«L’ho riaccompagnato avantieri, in comunità, come sempre. Adesso lo andrò a prendere di nuovo venerdì pomeriggio, come smonto dal lavoro»

«Ha notato qualcosa di diverso in lui, questo fine settimana?» chiese l’ispettore a bruciapelo. La donna parve sorpresa. Ci pensò su e poi disse:

«Non direi. Mi è sembrato forse un più allegro del solito, ma da quando è in comunità ho notato, in linea generale, dei cambiamenti in meglio.»

«Se lo vede gli dice di chiamarmi?» gli disse l’ispettore alzandosi in piedi per accommiatarsi.

«Certo! Glielo dirò venerdì; e se lo sento anche prima!» fece lei prendendo il bigliettino e alzandosi per andare a pagare.

«Mi permetta di pagare anche la sua consumazione!» disse l’ispettore precedendola alla cassa. «E grazie ancora per il suo tempo!»

 

E mentre la sfortunata ragazza si dirigeva pensierosa e cupa a riprendere il lavoro, l’ispettore recuperò la sua auto e si diresse verso Cagliari.

In conclusione la sua trasferta non era andata del tutto male. 

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