«E’ presto detto!»
disse l’ispettore «mercoledì sono andato
nella comunità di recupero dove il Picciau è sottoposto a un programma di
recupero sotto il monitoraggio degli assistenti sociali e dei nostri colleghi
di Carbonia e il direttore mi ha informato che risultava assente sin dal giorno
precedente, martedì; ieri ho telefonato in comunità e agli assistenti sociali e
di lui non sapevano niente; stamattina stessa mi ha chiamato un collega da
Carbonia; il Picciau è formalmente irreperibile, se non addirittura evaso!»
«La sorella?»
indagò il commissario.
«La sorella l’ho sentita, sempre mercoledì!
Di questa sparizione del fratello non sapeva
niente. Ho capito che è un po’ succube dell’esuberanza negativa e della
personalità di questo fratello che, ai
suoi occhi, considerando anche le altre cose che ho appreso su di lui, è una
specie di angelo disceso agli inferi!»
«Ma questo non vuol dire che lui sia il
nostro uomo!» intervenne con enfasi il sovrintendente
Farci, forse per paura che il suo collega sparasse qualche altra massima latina
dal suo sterminato repertorio.
«Tu cosa hai fatto con quel ladruncolo, sa
Mantininca, ?» gli chiese il commissario con il
suo consueto stile, teso sempre a dare il massimo risalto e una grande
importanza al lavoro dei suoi collaboratori.
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