Il sole cominciava ad abbassarsi verso
occidente quando il veloce barchino toccò il porto di Nora. Mandis pagò quanto
concordato con il timoniere per il
passaggio e si mise subito in marcia per raggiungere la casa del suo
amico mercante. La casa di Gairo sorgeva imponente su una piccola altura, a
circa mezz’ora di strada dal porto.
Mandis decise che camminare gli avrebbe giovato. Sulla strada non poté fare di
osservare come la città fosse cambiata in meglio. Dall’ultima volta che ci era
stato sembrava ancora più grande e più bella. Le grandi case immerse tra i palmeti, lungo il tragitto che
dal porto conduceva alla sua destinazione, si erano moltiplicate; e poteva
osservare che fossero in corso la costruzione di numerose altre case, ancora
più grandi e belle. Eppure difficilmente avrebbero potuto eguagliare la magnificenza
della casa di Gairo. Gli architetti che l’avevano disegnata, dirigendo poi i
lavori di edificazione, si erano veramente superati. Più che una casa era una
villa, dotata di piscine e vasche con l’acqua corrente dove il ricco mercante
soleva ormai condurre i suoi numerosi affari e ricevere i suoi ospiti più
illustri. L’opulenza che vi si respirava faceva parte di una scenografia tesa
da un lato a conquistare il visitatore, nel contempo intimorendolo e
redarguendolo sulla reale potenza del padrone di casa.
«Qual buon vento ti porta nella mia
magione, nobile Mandis!» gli gridò allegramente Gairo, lasciando il tavolo con
i suoi conti e abbracciandolo con familiarità e affetto. Era certo che Gairo
sapeva conquistare la fiducia di tutti: fossero essi dei nobili di lignaggio
elevato, dei mercanti arricchiti come era lui stesso, oppure dei piccoli,
modesti nuragici, com’era in fondo l’ospite che era stato introdotto alla sua
presenza dai suoi servi. Mandis si sentì gratificato da quella calorosa
accoglienza. Gli piaceva quasi tutto di Gairo: la spontanea bonomia con cui lo
trattava, l’ostentata ricchezza, l’ambizione insaziabile.
«Grosse novità, potente Gairo! Proprio
stamane il figlio maggiore di Itzoccar, l’erede al trono di Kolossoi, è venuto
a trovarmi!»
«Ma tu pensa!» esclamò Gairo senza
nascondere il suo interesse. «Sarai stanco dal viaggio, amico mio. Potremo
parlare più piacevolmente nelle terme. Anche io ho bisogno di rilassarmi dopo
una giornata di lavoro!»
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