La
scelta dell’opzione pugliese, rispetto a quella sarda (forse più sostanziosa e
completa come piatto unico), aveva consentito al commissario di prevedere nel menù dedicato alla sua
ospite, un secondo a base di cozze e arselle (che aveva visto particolarmente
fresche e invitanti nei banchi del mercato dei
suoi fidati e conosciuti fornitori settimanali). Sulla tavola non
sarebbero mancate le verdure e la frutta di stagione e nel frigo già stazionavano
alcune bottiglie del suo vermentino
preferito.
La
sua ospite arrivò alle ore venti, puntualissima e bellissima. Quello che gli
piaceva di Luisa Levi, oltre al suo ingegno investigativo e al suo fascino
femminile, erano il suo buongusto e la
sua agevole propensione nel mangiare; inoltre lo sorprendeva ogni volta la
levità con cui la sua amica gustava il vino: era la prima donna che riuscisse a
tenergli testa nel bere; anzi, dopo diversi bicchieri lei sembrava addirittura
più sobria di lui!
Dopo
cena si accomodarono nell’ampio e comodo divano davanti al televisore, che il
commissario provvide a rendere muto, dato che aveva in programma di sottoporre
al vaglio dell’acume investigativo della sua ospite, i dilemmi dell’omicidio di
via Giudicessa Adelasia che ancora rimanevano irrisolti.
L’avvocato
ascoltò con attenzione il suo resoconto dell’incontro con Maria Grazia Picciau
e gli ulteriori sviluppi che c’erano state nelle indagini sull’omicidio che,
all’inizio, aveva visto come indagato principale un suo assistito, colto incredibilmente
con il coltello in mano dai carabinieri intervenuti sul luogo del delitto, ma successivamente
scagionato grazie al riesame che lei aveva inoltrato al Tribunale della Libertà
di Cagliari.
-
“ Che ne pensi?” – chiese alla fine del
suo resoconto il commissario?
-
“ Penso che il tuo team abbia fatto un
ottimo lavoro e che il mio assistito sia sulla buona via dell’assoluzione
definitiva!” – rispose l’avvocato con un sorriso compiaciuto.
-
“ Mi incuriosiva sapere cosa ne pensi tu
del fatto che Andrea Picciau non abbia distrutto il testamento che lo escludeva
dall’eredità della zia e lo abbia invece conservato…” – chiese nel dettaglio il
commissario.
-
-“ Vuoi sapere cosa ne penso io? – “ disse
l’avvocato con un sorriso sornione- “ Io penso che lui potrebbe avere avuto in mente di farne redigerne uno nuovo
da un falsario, dove lui sarebbe stato, magari,
l’unico erede…Anche se mi sarei aspettata la distruzione
dell’originale, per condurre poi il
lavoro di falsificazione su una semplice fotocopia ”
-
- “ Potrebbe essere plausibile!” – disse
il commissario come nota di apprezzamento. “ E la presenza del fluoracetato di
sodio con quella siringa da dieci millilitri? Secondo uno dei miei
collaboratori il fluoracetato serviva per tagliare la roba…quella da spacciare,
suppongo…”
“ Io invece ho in mente qualcos’altro” – interloquì l’avvocato, con quel suo solito sorriso che la faceva assomigliare a un gatto mentre si studia il modo migliore di acchiappare una preda.
https://www.ibs.it/al-di-delle-evidenti-apparenze-libro-ignazio-salvatore-basile/e/9788898981823
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