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Lei è impiegata al Comune di Villamassargia, un piccolo paese poco
distante da Carbonia; ha vinto un
regolare concorso pubblico e lavora lì da più di dieci anni: pare che sia un’impiegata
modella; il fratello maggiore, invece, Andrea ha dei trascorsi burrascosi da
tossicodipendente ma ha la fedina penale pulita, a parte qualche denuncia , a
metà tra spaccio e consumo, ma ha sempre scansato il carcere, un po’ perché i
suoi genitori, quando erano in vita, lo hanno fatto seguire dai migliori
avvocati e non gli hanno fatto mancare i soldi in tasca; un po’ perché
ultimamente, in pratica da quando sono morti i genitori, ha accettato di
seguire un progetto di recupero ed è ospite di una comunità nelle campagne che
attorniano il sito archeologico di Monte
Sirai. Il fine settimana chiede un permesso e va a stare a casa della sorella,
non disponendo di abitazione propria, né di mezzi economici per prendersene
una, neppure in locazione.
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“ Bene!” – commentò soddisfatto il
commissario, omettendo di dire al suo collaboratore che quelle cose le sapeva
già. – “ Dicevo che anche io mi sono dato da fare e ho scoperto che la
cassaforte della vittima è stata ripulita e sono spariti titoli e gioielli. E
siccome dai verbali non risulta che il nipote imputato avesse addosso quei
titoli e gioielli, né sono stati rinvenuti a casa di suo padre nella successiva
perquisizione, ne deriva, giocoforza, che qui dobbiamo continuare a battere le
due piste che già stiamo battendo: l’assassinio deve essere maturato
nell’ambito di un furto finito male; anche se non escluderei che questo furto
possa essere stato opera di una persona conosciuta dalla vittima.”
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- “ Tertium non datur?” – chiese Zuddas,
sfoggiando il suo consueto repertorio di espressioni latine.
https://www.ibs.it/al-di-delle-evidenti-apparenze-libro-ignazio-salvatore-basile/e/9788898981823
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