A Londra era tutto un proliferare di sette new wave di ispirazione per lo più orientale: buddhiste, indiane, cinesi, persiane; e i giovani si perdevano appresso a questi venditori di illusioni e di sogni, mascherati da spiritualità antiche e profonde. E non ho mai capito se fossero i giovani più smaliziati o quelli più fragili confondere la ricerca dello spirito con le sostanze che alteravano la percezione della realtà ordinaria; probabilmente la questione era correlata alle letture più in voga in quel momento: Aldous Huxley, Allen Ginsberg e i poeti della Beat Generation, Baudelaire, Herman Hesse e chissà quanti altri ancora. Tra questi c’era sicuramente anche il sudamericano Carlos Castaneda, trapiantato negli USA per studiare Antropologia e finito poi in Messico ad applicare sul campo i suoi studi sul popolo degli Huicholes, uno dei tanti ceppi originari del territorio attorno all’altipiano della Sonora che assumevano il peyote, il fungo contenente la mescalina, che a quanto pare li metteva in contatto con un mondo fantastico. Eppure l’antropologo peruviano (lì mi pare fosse nato Castaneda) spiegava bene di non amare queste droghe. Ma non c’è niente da fare: ognuno sceglie ciò che più gli aggrada in ogni lettura, soprattutto se condotta senza un’adeguata guida.
Così, leggendo quella trilogia che mi
era capitata tra le mani (ma la serie completa, come scoprii più avanti negli
anni, conta molti più volumi), sognavo di diventare l’allievo di uno sciamano
yaqui (nei libri non viene mai menzionata l’esatta etnìa dello sciamano che
funge da maestro per lo scrittore, forse per evitare il turismo superficiale di
viaggiatori interessati soltanto allo sballo facile, laddove la ricerca
dell’autore, sembrava invece avere tutti i crismi di una vera e propria ricerca
antropologica e di uno studio sul campo), di ingerire il peyote e di fumare; di
padroneggiare la bilocazione riuscendo a
librarmi in volo, come un autentico volatile; e tutte le altre fantasticherie
che andavo leggendo; e che sembravano credibili e vere; e magari lo erano
veramente, chissà! Quando si è giovane è più facile credere e sognare
l’inverosimile; e perfino l’impossibile.
https://www.hoepli.it/libro/la-terza-via-un-uomo-un-viaggio-tre-strade/9788833812366.html