A me queste figure di bohemiens
piacevano da morire. Non mi riferisco
soltanto alle donne. Michelle, certo, mi piaceva; ma era la donna di un
amico; e per me era sacra e intoccabile. Mi riferisco in generale a quei
giovani che allora riuscivano a vivere di espedienti, magari suonando la
chitarra nelle metropolitane, oppure dipingendo, come Michelle, o vendendo
prodotti artigianali di propria fattura. Mi affascinava quel mondo, avvolto nel
mistero, dove si praticava il sesso libero e ci si perdeva nel fumo e nei sogni
della droga, senza pensare ad altro che al presente; senza rogne e senza
impegni; senza orari di lavoro o di studio. Se i ricchi potevano farlo grazie
ai loro soldi, io, che ricco non lo ero e non aspiravo neppure a diventarlo,
avrei potuto esserlo, o meglio immaginavo di diventare libero, grazie all’arte, all’ingegno, a una qualche
forma di creatività che purtroppo non avevo.
Ma in fondo, sognare non costava niente. E io sognavo di essere ciò che non ero. Magari, mi dicevo, potevo migliorare nella chitarra. Ma avrei avuto il coraggio di mettermi a suonare nei corridoi della metropolitana?
https://www.hoepli.it/libro/la-terza-via-un-uomo-un-viaggio-tre-strade/9788833812366.html
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