last moon

giovedì 19 gennaio 2023

La terza via - 10

 


https://www.edizioniefesto.it/collane/origo-gentis/437-la-terza-via-un-uomo-un-viaggio-tre-strade

Michelle,  d’altronde, era una pittrice e si guadagnava da vivere vendendo i suoi quadri e facendo ritratti a Portobello e negli altri grossi mercatini rionali londinesi; le sue frequentazioni quindi consentivano a Giampiero di non perdere del tutto i contatti con un certo tipo di cultura e di mentalità alternative, alle quali, anche se non nel profondo del suo essere, era stato comunque legato.

 

A me queste figure di bohemiens piacevano da morire. Non mi riferisco  soltanto alle donne. Michelle, certo, mi piaceva; ma era la donna di un amico; e per me era sacra e intoccabile. Mi riferisco in generale a quei giovani che allora riuscivano a vivere di espedienti, magari suonando la chitarra nelle metropolitane, oppure dipingendo, come Michelle, o vendendo prodotti artigianali di propria fattura. Mi affascinava quel mondo, avvolto nel mistero, dove si praticava il sesso libero e ci si perdeva nel fumo e nei sogni della droga, senza pensare ad altro che al presente; senza rogne e senza impegni; senza orari di lavoro o di studio. Se i ricchi potevano farlo grazie ai loro soldi, io, che ricco non lo ero e non aspiravo neppure a diventarlo, avrei potuto esserlo, o meglio immaginavo di diventare libero,  grazie all’arte, all’ingegno, a una qualche forma di creatività che purtroppo non avevo.

Ma in fondo, sognare non costava niente. E io sognavo di essere ciò che non ero. Magari, mi dicevo, potevo migliorare nella chitarra. Ma avrei avuto il coraggio di mettermi a suonare nei corridoi della metropolitana? Sarei riuscito a vincere la mia timidezza? Forse mi sarei potuto procurare degli attrezzi adatti e mi sarei potuto cimentare nella fattura artigianale di braccialetti e orecchini; li avrei venduti al mercato di Portobello road e degli altri mercatini rionali londinesi.

Così continuavo a sognare. Sognare, in fondo, non costa davvero niente. Guai se non ci fossero i


sogni. Sono i sogni, mi dicevo,  che spingono il mondo e sostengono la vita.

 

 

 

 

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