Avvenne un dì
che il re di Palestina,
Erode, saputo
che dall’Oriente,
eran partiti
all’alba una mattina
tre re, tra i
più ricchi e pronti di mente,
che avean
patito quei tanti disagi,
per vedere il
sovrano più potente,
chiamò
segretamente a sé quei Magi
e fece dire
lor con esattezza,
quando della
lucente stella i raggi
in essi avesse
mossa l’accortezza,
avendo il re
avuto turbamento,
che secondo ‘l vedessero in grandezza!
Ed appreso che
il Sant’Avvenimento
luogo doveva
tenere in Betlemme,
ve li inviò
non senza avvertimento
che vistolo,
tosto in Gerusalemme
solo a lui
riportassero la nuova,
affinché egli,
lesto, non già lemme,
andasse ad
adorarlo nell’alcova!
Udito ciò
andarono i Persiani,
ed ecco
comparire in ciel la prova
del luogo dove
il Padre dei Cristiani,
in fasce con
E i Magi quegli scrigni nelle mani,
in cui oro,
incenso e mirra stavano,
donarono a
quel Re in adorazione,
mentre che
dentro all’anima provavano
una gran
gioia a quell’apparizione
di fulgido
e ridondante splendore!
Infine, per diversa direzione,
grazie al
sogno d’un angelo latore,
ritorno fecero
al loro paese,
e senza
ripassar dal mentitore
che, passati due anni in vani attese
immaginando
vana la sua frode,
fu risentito
per le sue pretese,
che di lui
s’avesse maggior lode
e gloria,
senza capire che il Regno
del Messia non
era in terra! Erode
ordinò che
tutti, senza ritegno,
da due anni in
giù, in Betlem giudea,
fosser di
morte i bimbi fatti segno!
Per la qual
cosa, ancor serba nomea!
Intanto il
Signore in difesa
Del Santo Suo
Figliuolo, in sogno avea
Mandato a Giuseppe un Angiol, che presa
In Egitto e
soltanto dopo attesa
la morte
del tiranno ritornò!
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