last moon

venerdì 9 luglio 2021

Omicidio a Cagliari - 6

 


Quando arrivò alla casa di via Giudicessa Adelasia lei era già lì che aspettava. Aveva ripreso le sue eleganti sembianze professionali, col suo mezzo tacco nero, il suo tailleur di taglio sartoriale  color amaranto, il suo preferito.  Il trucco sapiente dava ancor più luce ai suoi occhi e alla sua pelle.

Si salutarono affettuosamente, come due vecchi amici. Il commissario armeggiò pronto con le chiavi che gli avevano dato in procura (sequestrate all’assistito dell’avvocato Levi, il presunto assassino con il coltello in mano). Quando furono dentro casa l’avvocato provò le luci: la corrente c’era ancora, anche se non serviva. L’appartamento era luminoso e il sole illuminava  ancora quella bella giornata di maggio. Il commissario sollevò le tapparelle del salottino della casa  della vittima di quel brutale assassinio, ancora avvolto nel mistero, ancora senza un colpevole vero; un volo di fenicotteri, come una squadra di aerei, sfilava verso la zona degli stagni.

L’avvocato aprì la borsetta e consegnò la chiave al commissario, che nel frattempo aveva staccato dalla parete il quadro che copriva la cassaforte a muro. 

Luisa gli stava di fianco e si sollevò sulla punta dei piedi per vedere meglio l’interno della piccola cassaforte. Ma non c’era niente. Il commissario passò la mano destra su entrambi i ripiani, per esserne ancora più certo. La cassaforte era davvero vuota.

I due si guardarono. La più  incredula sembrava però proprio Luisa.

Al di là delle evidenti apparenze

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