A volte mi chiedo chi siamo noi Sardi. Da giovane sognavo una Sardegna indipendente. Mi davano fastidio questi politici romani, spocchiosi e arroganti, che si permettevano di guardarci dall’alto verso l’alto. Sognavo che tutti i Sardi si sarebbero uniti, come una forza sola e avrebbero marciato contro la corruzione e il dominio dei colonizzatori. E mi arrabbiavo quando leggevo che la nostra isola è quasi un continente, con le diversità così evidenti, che a volte non ci si capisce da un paese all’altro, che magari distano appena qualche chilometro.
Poi andavo nelle case a portare la mia idea di libertà, i miei ideali di unità. I miei compaesani, belli come tutti i vecchi, tanto più se sono sardi (e nel mio caso anche siciliani, pugliesi e napoletani) mi dicevano: “Tenisi arrexoni, o Torixeddu! Ma chi diventausu indipendnentisi sa pensioni, a nosu, chini si da pàgada? Su dinai nostru esti in s’Impisi!”.
Cari vecchi nonni , fratelli di una Sardegna antica che non c’è più! Fieri e orgogliosi Sardi, coraggiosi e valorosi soldati della Brigata Sassari! Ovunque voi siate io vi abbraccio. Vi amo ancora come vi amai quando eravate in vita!
Ancora mi chiedo chi siamo noi Sardi.
Ancora mi chiedo chi siamo noi Sardi.
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