last moon

domenica 17 gennaio 2021

La mia musica preferita



Quando mi rilasso al PC mi piace ascoltare la musica degli anni sessanta e settanta. Gli autori che preferisco tra gli Italiani sono: Celentano, Fred Bongusto, Peppino Galiardi, gli Alunni del Sole, I Dik-Dick, Lucio Battisti e Alan Sorrenti (quello di Aria, prima maniera, per intenderci); tra gli stranieri mi piacciono I Pink Floyd, I Genesis (ma sino a Peter Gabriel, non oltre), B.B. King, John Mayall e tanti altri.

Quando sono malinconico metto un po’ di Fado portoghese, della musica napoletana, del Flamenco (Gipsy King!) o del buon Blues.

Non disdegno neppure, di quando in quando, le cantanti italiane: Mina, Patty Pravo, Dalida e Iva Zanicchi sono tra le mie preferite.

Tra i cantautori mi piacciono molto Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Gino Paolo, Luigi Tenco, Ivano Fossati, Leo Ferrè.

Non mi dispiacciono neppure Ettore Petrolini e Maurice Chevalier, ma lì siamo già fuori dalla musica e ci troviamo nell’avanspettacolo, nel cabaret.

Poi ci sono tanti altri che mi emoziono nell’ascoltare. Ma qui ho citato soltanto quelli che ascolto con maggiore frequenza.

Per esempio, da giovane, mi piacevano molto Gabriella Ferri e Jimi Hendrix; per un periodo sono stato perfino un seguace dell’heavy metal (AC/DC, Black Sabbath, Deep Purple, quella roba là) e del Punk (ma quello è stato un amore veramente fugace e passeggero); era la nebbia londinese che mi aveva un po’ offuscato i sensi e non distinguevo bene la vera musica dal rumore.

Oggi, se dovessi ritornare a teatro, prediligerei un buon concerto di musica classica oppure un’opera lirica (la Carmen di Bizet, la Tosca di Puccini e il Barbiere di Rossini sono tra le mie preferite).
Ma quando sono al PC e scrivo o lavoro, non c’è migliore compagnia per me della musica italiana degli anni sessanta e settanta!Quando mi rilasso al PC mi piace ascoltare la musica degli anni sessanta e settanta. Gli autori che preferisco tra gli Italiani sono: Celentano, Fred Bongusto, Peppino Galiardi, gli Alunni del Sole, I Dik-Dick, Lucio Battisti e Alan Sorrenti (quello di Aria, prima maniera, per intenderci); tra gli stranieri mi piacciono I Pink Floyd, I Genesis (ma sino a Peter Gabriel, non oltre), B.B. King, John Mayall e tanti altri.


Quando sono malinconico metto un po’ di Fado portoghese, della musica napoletana, del Flamenco (Gipsy King!) o del buon Blues.


Non disdegno neppure, di quando in quando, le cantanti italiane: Mina, Patty Pravo, Dalida e Iva Zanicchi sono tra le mie preferite.


Tra i cantautori mi piacciono molto Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Gino Paolo, Luigi Tenco, Ivano Fossati, Leo Ferrè.


Non mi dispiacciono neppure Ettore Petrolini e Maurice Chevalier, ma lì siamo già fuori dalla musica e ci troviamo nell’avanspettacolo, nel cabaret.


Poi ci sono tanti altri che mi emoziono nell’ascoltare. Ma qui ho citato soltanto quelli che ascolto con maggiore frequenza.


Per esempio, da giovane, mi piacevano molto Gabriella Ferri e Jimi Hendrix; per un periodo sono stato perfino un seguace dell’heavy metal (AC/DC, Black Sabbath, Deep Purple, quella roba là) e del Punk (ma quello è stato un amore veramente fugace e passeggero); era la nebbia londinese che mi aveva un po’ offuscato i sensi e non distinguevo bene la vera musica dal rumore.


Oggi, se dovessi ritornare a teatro, prediligerei un buon concerto di musica classica oppure un’opera lirica (la Carmen di Bizet, la Tosca di Puccini e il Barbiere di Rossini sono tra le mie preferite).


Ma quando sono al PC e scrivo o lavoro, non c’è migliore compagnia per me della musica italiana degli anni sessanta e settanta!

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