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mercoledì 22 settembre 2021

Un'altra indagine per il commissario De Candia - 7

 



Maria Grazia Picciau era una donna sui trentacinque anni, piccola e rotondetta; portava degli occhiali da miope con le lenti affumicate e vestiva in maniera decorosa ma poco vivace; emanava un non so che di triste e sorrideva di rado, forse perché la sua dentatura presentava qualche imperfezione.” Omni gaudio, decoris iunctim” – pensò l’ispettore Zuddas, ma si guardò bene dal dirlo.

-          “ Grazie per il suo tempo signorina Picciau. Io mi sono qualificato come un funzionario del ministero degli interni e le ho dato una mezza verità; l’altra mezza è che sono della squadra omicidi di Cagliari e voleva sentirla a proposito di suo fratello Andrea”. – disse l’ispettore una volta accomodati.

-          - “E’ successo qualcosa di brutto a mio fratello?” – sussultò impallidendo la giovane impiegata. “

-          “ No, no, stia tranquilla” -  si affrettò a dire l’ispettore. L’omicidio per cui sto indagando è quello di sua zia Emma!”

-          - “ Ah!” – fece quella un po’ sollevata. – “ Povera zia Emma, anche se i rapporti con noi si erano diradati, mi è dispiaciuto che abbia fatto quella brutta fine!”

-          - “ Anche suo fratello si sarà dispiaciuto!” – disse l’ispettore sornione, ma con non curanza.

-          - “ Non più di tanto!”- rispose prontamente quella – “ Mia zia Emma non faceva niente per nascondere la sua contrarietà al modo di vivere di mio fratello; e mio fratello ricambiava la sua antipatia con l’indifferenza; anche se dentro di sé soffriva, soprattutto per il fatto che essendo mia zia molto ricca, lui si sarebbe aspettato una qualche forma di sostegno economico da parte sua.”

-          “ Suo fratello aveva bisogno di soldi? Sta forse attraversando un periodo di crisi?” – fece l’ispettore, sempre con quella sua aria da confessore disposto ad ascoltare con comprensione qualunque cosa.

-          - “ Periodo?” – fece l’impiegata con quel suo sorriso triste e amaro- “ La crisi finanziaria di mio fratello dura praticamente da quando ha imparato a contare i soldi. Ma si è acuita dopo i vent’anni, quando ha lasciato l’università e si è messo con delle cattive amicizie…ma forse a lei non interessano queste cose così personali…”

-          “ No, continui pure, signorina!- la incoraggiò l’ispettore.

-          “ I miei poveri genitori si sono spesi anche quello che non avevano per stare appresso ai suoi vizi!” – sbottò lei con un tono che quasi sconfinava nel risentimento; ma fu solo un attimo; subito il suo tono si adagiò su note pietistiche- “ Mio fratello è  un tossicodipendente; ci aggiunga che ha sempre amato la bella vita e il quadro è completo!”

-          “ Ma attualmente cosa sta facendo? Vive nella casa dei genitori?” – disse l’ispettore spingendo il suo gioco sino in fondo.

-          - “ Non c’è più nessuna casa. Se la sono portata via le banche a causa dell’ipoteca che i miei genitori avevano acceso per ottenere altri soldi. Tutti per la droga, per i vizi e i lussi di mio fratello!”- questa volta la donna non seppe trattenere le lacrime.

-          L’ispettore si sentì in colpa. Il suo lavoro di sbirro, a volte, faceva schifo. Ma qualcuno lo doveva pur fare.

-          - “ Attualmente si trova in una comunità di recupero, verso San Giovanni Suergiu. Io gli voglio bene, nonostante tutto; siamo molto legati e ormai mi è rimasto solo lui. I fine settimana viene a casa mia e gli presto la macchina. A volte mi sembra tornato quello di una volta; senza la droga era tutto un’altra persona, mi creda!

-          “ E’ da molto che non lo vede?” – chiese ancora l’ispettore; ormai l’interrogatorio volgeva al termine.

-          “ L’ho riaccompagnato avantieri, in comunità, come sempre. Adesso lo andrò a prendere di nuovo venerdì pomeriggio, come smonto dal lavoro.”

-          “ Ha notato qualcosa di diverso in lui, questo fine settimana?” – chiese l’ispettore a bruciapelo. La donna parve sorpresa. Ci pensò su e poi disse:

-          - “ Non direi. Mi è sembrato forse un più allegro del solito, ma da quando è in comunità ho notato, in linea generale, dei cambiamenti in meglio.

-          -“ Se lo vede gli dice di chiamarmi?” – gli disse l’ispettore alzandosi in piedi per accommiatarsi.

-          “ Certo! Glielo dirò venerdì; e se lo sento anche prima!” – fece lei prendendo il bigliettino e alzandosi per andare a pagare.

-          “ Mi permetta di pagare anche la sua consumazione!”- disse l’ispettore precedendola alla cassa. – “ E grazie ancora per il suo tempo!”

 

E mentre la sfortunata ragazza si dirigeva pensierosa e cupa a riprendere il lavoro, l’ispettore recuperò la sua auto e si diresse verso Cagliari.

Tutto sommato la sua trasferta non era andata del tutto male.



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