«Mah! In questo frangente non saprei
davvero definirlo bene. È molto spaventato, oltre che dispiaciuto per il
brutale assassino di una persona alla quale era sinceramente legato, che gli
voleva bene e che perfino lo sovvenzionava generosamente, in cambio dell’aiuto
disinteressato che lui le prestava con entusiasmo e con sincero affetto.»
L’avvocato fece una breve pausa, ma si intuiva chiaramente
il suo desiderio di continuare a
parlare, quantunque non sapesse bene cosa dire.
«Posso dirti una cosa strettamente
riservata!»
Il commissario si sentì prudere il naso. Questo
succedeva quando nell’aria c’era una notizia su cui esercitare la massima
dell’attenzione. O perché era in vista un inganno, oppure perché stava per
venire a conoscenza di qualcosa di importante. Era il suo naso da sbirro a
suggerirglielo e il suo naso difficilmente sbagliava.
«Certo, parla liberamente!»
la incoraggiò il commissario, continuando a guidare.
«Io te la dico, ma devi promettermi che non
la userai mai contro il mio assistito, qualunque cosa accada!»
ribadì ancora l’avvocato Levi.
Anche lei aveva un alto senso del segreto
professionale e forse, in fondo si era già pentita di avere fatto l’offerta. Ma
ormai sembrava tardi per tornare indietro.
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