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giovedì 24 marzo 2022

Un'indagine al di là di ogni evidente apparenza-29

 


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Il sovrintendente Farci riferì subito che un loro confidente, infiltrato nella banda dei fratelli Cannas, noti anche nell’ambiente come ‘I fratelli Chiodi’, praticamente due boss di topi d’appartamento e di rubagalline del capoluogo e dell’hinterland cagliaritano, riferiva che nella zona dei Giudicati e di Piazza Giovanni operava un certo Ninni Girau, noto come sa Mantininca, che in cagliaritano identifica una scimmietta da circo e il tizio in questione doveva il suo soprannome all’agilità con cui si arrampicava sui tetti degli edifici. Poi si infilava attraverso finestre, lucernai, grate e strettoie varie, nei bar, nelle case, nei negozi e nei magazzini per ripulirli di quanto più prezioso gli riuscisse di arraffare. Sa Mantininca era uscito da ‘casanza’, come la mala cagliaritana chiama il carcere, nel mese di marzo del corrente anno, dove era entrato per la quarta volta pur essendo ben accreditato nell’ambiente della mala, grazie a una cinquantina di ‘sgobbi’, come la mala locale chiama i furti d’appartamento e dei negozi, realizzati con destrezza, anche in pieno giorno.

Farci, con la sua consueta solerzia si era già procurato dal Casellario Giudiziario la sua fedina penale.

Il commissario, sempre aggiornato con una meticolosità maniacale, sulle statistiche annuali dei reati denunciati, di quelli perseguiti e delle condanne che redigeva la Direzione competente del  Ministero degli Interni, commentò che la percentuale del sullodato Mantininca era in linea con le statistiche ufficiali del Ministero e si complimentò con il sovrintendente per l’ottimo lavoro svolto, mentre allegava i documenti e i fogli con gli appunti che Farci aveva consultato nella sua esposizione.

«Io direi che vale la pena di assumere dall’indagato informazioni utili!» aggiunse il commissario, precisando che a giorni avrebbe consegnato un elenco e una descrizione dei gioielli spariti dalla casa della vittima e che, di conseguenza, sarebbe occorso interessare i ricettatori della zona.

«E lo stesso farei per la zona di Carbonia! Che ne dici Zuddas?» aggiunse ancora De Candia rivolto all’ispettore che sembrava essersi assentato dal contesto, forse annoiato dalla pedanteria  del collega Farci che a lui, al contrario del commissario, non piaceva affatto.

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