Il sovrintendente Farci
riferì subito che un loro confidente, infiltrato nella banda dei fratelli
Cannas, noti anche nell’ambiente come ‘I fratelli Chiodi’, praticamente due
boss di topi d’appartamento e di rubagalline del capoluogo e dell’hinterland
cagliaritano, riferiva che nella zona dei Giudicati e di Piazza Giovanni
operava un certo Ninni Girau, noto come sa Mantininca, che in cagliaritano
identifica una scimmietta da circo e il tizio in questione doveva il suo
soprannome all’agilità con cui si arrampicava sui tetti degli edifici. Poi si
infilava attraverso finestre, lucernai, grate e strettoie varie, nei bar, nelle
case, nei negozi e nei magazzini per ripulirli di quanto più prezioso gli
riuscisse di arraffare. Sa Mantininca era uscito da ‘casanza’, come la mala
cagliaritana chiama il carcere, nel mese di marzo del corrente anno, dove era
entrato per la quarta volta pur essendo ben accreditato nell’ambiente della
mala, grazie a una cinquantina di ‘sgobbi’, come la mala locale chiama i furti
d’appartamento e dei negozi, realizzati con destrezza, anche in pieno giorno.
Farci, con la sua
consueta solerzia si era già procurato dal Casellario Giudiziario la sua fedina
penale.
Il commissario, sempre
aggiornato con una meticolosità maniacale, sulle statistiche annuali dei reati
denunciati, di quelli perseguiti e delle condanne che redigeva la Direzione
competente del Ministero degli Interni,
commentò che la percentuale del sullodato Mantininca era in linea con le
statistiche ufficiali del Ministero e si complimentò con il sovrintendente per
l’ottimo lavoro svolto, mentre allegava i documenti e i fogli con gli appunti
che Farci aveva consultato nella sua esposizione.
«Io direi che vale la pena di assumere dall’indagato
informazioni utili!» aggiunse il commissario,
precisando che a giorni avrebbe consegnato un elenco e una descrizione dei
gioielli spariti dalla casa della vittima e che, di conseguenza, sarebbe
occorso interessare i ricettatori della zona.
«E lo stesso farei per la zona di Carbonia!
Che ne dici Zuddas?» aggiunse ancora De
Candia rivolto all’ispettore che sembrava essersi assentato dal contesto, forse
annoiato dalla pedanteria del collega
Farci che a lui, al contrario del commissario, non piaceva affatto.
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