Rimasi a lungo a ciondolarmi all’ombra
dei pini, nel dondolo che mi cullava dolcemente. Fumavo e mi chiedevo il perché
di quella domanda-risposta, se fossi stato io, l’ incauto a chiedere di Donato,
oppure se fosse stata lei, la sconosciuta senza nome, mandata da lui a ritirare quell’ingombrante e
misterioso borsone, a fraintendere la
mia domanda.
Comunque la rigirassi nella mia mente,
restava nella mia memoria un ricordo sgradevole, come di un’ingiustizia subita;
o forse di una delusione. Il mio errore forse era stato di mitizzare certe persone. Anche da studente, sin da adolescente,
quando frequentavo i primi anni della scuola superiore, avevo coltivato una
grande ammirazione per i compagni del triennio superiore che capeggiavano il
movimento studentesco, parlando nelle assemblee, e ancora prima convocandole;
organizzavano e proponevano gli scioperi, i cortei cittadini, le sortite in
piazza e alla Facoltà di lettere, dove si discuteva con gli universitari dei
massimi sistemi e si sognava di creare una società più equa, scalzando gli
uomini di potere dalla protervia delle loro poltrone e dei centri di potere
dove si erano arroccati.
Ed era stata quella ammirazione a
spingermi ai vertici del movimento, riempiendo i vuoti che quelli,
diplomandosi, avevano lasciato e diventando di fatto un capo riconosciuto del
movimento studentesco cittadino.
Ma io non avevo mai voluto avere a che
fare con l’aspetto violento del movimento. Sapevo che c’era un gruppo di
duri e irriducibili che scendevano in
piazza per affrontare “i fasci” (cioè le frange estreme ed opposte del
movimento studentesco, in realtà mai riconosciuti, che erano stati relegati in
una sorta di limbo extraparlamentare, molto peggio di quello toccato in sorte
ai vari gruppuscoli della sinistra extraparlamentare), ma quella logica dello scontro io l’avevo
rifiutato.
Ed oggi forse mi era più chiaro il
motivo. A me non piacevano queste persone violente, che finivano per essere più
arroganti e proterve di quelle che occupavano i centri di potere e che noi avremmo
dovuto fare sloggiare dagli scranni ove sembravano seduti per grazia ricevuta.
Che cosa sarebbe successo se questi nuovi capi avessero preso il potere?
https://www.hoepli.it/libro/la-terza-via-un-uomo-un-viaggio-tre-strade/9788833812366.html
Nessun commento:
Posta un commento